Storia - Storico Complesso Bandistico "Città di Polistena"

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La Storia



Lo storico Complesso Bandistico “Città di Polistena”, trae la sua origine dalla plurisecolare tradizione musicale locale e vanta una delle più antiche “paranzelle” (poi costituita in vera e propria banda) di cui si abbia notizie in Calabria.
Da ricerche d’archivio si può dire che, dopo Antonello Marafioti, musicista del Cinquecento; dopo la seicentesca Cappella Musicale di Corte della Famiglia Milano con i clavicembalisti Michelangelo Jerace (Maestro di Cappella) e Giacomo Francesco Milano, ambedue allievi di Francesco Durante, varie scuole di musica, formazioni filarmoniche e bandistiche, sia private che comunali, furono già presenti, a partire dai primissimi anni dell’Ottocento, con vari e prestigiosi maestri. Naturalmente non va dimenticato il ruolo di due altri compositori locali, Michele Valensise e Nicola Rodinò Toscano. A quest’ultima è legata anche la formazione e direzione della Banda degli Orfanelli, sorta in seguito al terremoto del 1908.

Con il Maestro Domenico Tigani, invece, partirà un nuovo percorso bandistico che, come vedremo, opererà, ininterrottamente, fino ad oggi.
A scegliere con fermezza, quale loro Capo, il Maestro Domenico Tigani, nel 1905, furono i seguenti musicanti: Demoro Saverio fu Giuseppe, Demoro Rocco di Saverio, Demoro Luigi di Saverio, Lazzaro Domenico fu Antonio, Tripodi Raffaele fu Giuseppe, Lanzo Felice fu Giacomo, Russo Giovanni di Paolo, Russo Michelangelo di Paolo, Fidale Salvatore di Giovanni, Pepè Rocco fu Michelangelo, Lanucara Filippo di Domenico, Alvaro Michele, Lidonnici Domenico fu Antonio, Livoti Giovanni di Francesco, Deluca Giuseppe fu Angelo, Roselli Vincenzo fu Antonio, Roselli Antonio di Vincenzo, Silipo Epifanio, Caracciolo Antonio fu Giuseppe, Caracciolo Giuseppe di Antonio, Lanucara Domenico fu Filippo.


La Banda Cittadina, fin da tale epoca, ininterrottamente, oltre a rappresentare una fonte di sostentamento economico per le famiglie degli adepti, tramanda i valori più autentici di cultura e socialità, espressione genuina fatta propria, oltre che dal Maestro Domenico Tigani, anche da nuclei familiari tra loro imparentati: quelli dei Demoro e dei Russo.
Nel 1930, tutti i componenti la famiglia Demoro emigrano in quel di Genova per ragioni di lavoro e, di conseguenza, furono costretti a lasciare anche la Banda di cui Rocco Demoro ne fu il Capo.
Rocco Demoro di Saverio, era coniugato con Teresa Russo (di Paolo), sorella di Giovanni Russo il quale assunse il ruolo di Capo Banda, dando origine a quella tradizione che, ancora oggi, ininterrottamente e con sacrifici, si porta avanti.
Giovanni Russo, genero di Vincenzo Macedonio (prestigioso suonatore di bombardino) fu sarto, “raccamatore di imbottite” e, prima di tutto, riconosciuto suonatore di tromba che affiancherà, in maniera competente e dignitosa, il maestro Domenico Tigani, non disdegnando di accettare di far parte, nei momenti liberi, come tromba solista, di altre formazioni bandistiche. Di queste si ricorda, particolarmente, la collaborazione, nel 1936, con la Banda di Grotteria, allorquando questa fu diretta dal Maestro Nicola Porzio di Castellammare di Stabia.

Giovanni Russo determinerà, negli anni seguenti, non solo la sopravvivenza della banda ma pure le condizioni per risollevarla e renderla un complesso alquanto numeroso e qualificato, aggregando, intorno al 1946, un buon numero di musicanti della disciolta formazione della vicina Cinquefrondi, dopo la rinunzia, nella direzione di questa, del maestro Carlo Creazzo. Fu un momento importante anche per quello che riuscì a trasmettere il secondo maestro aggiunto, Michele Carere, originario di San Giorgio Morgeto.
Giovanni Russo continuò così a portare avanti, con grandi soddisfazioni, il nome di Polistena nelle tante ed esigenti piazze calabresi con scelto programma di musica lirico-sinfonico. Dalla famiglia Russo si conservano, infatti, numerosi ed antichi spartiti del ricco e qualificato repertorio.
La banda cittadina, a partire dagli anni ’30, quindi, operò, grazie all’interessamento di tanti componenti la famiglia Russo che, facendosi carico di formare, gratuitamente, generazioni e generazioni intorno alla sublime arte del suono, ha rappresentato e rappresenta, ancora oggi, le vicende musicali di Polistena.
A consolidare la già nutrita famiglia dei Russo, ove Michelangelo (corno) e Giuseppe (basso), fratelli di Giovanni Russo, operavano ab antiquo, contribuirono anche i figli di quest’ultimo: Paolo, Michelangelo, Giuseppe e Vincenzo.




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